Non è una decisione popolare quella di includere i detenuti tra le categorie prioritarie rispetto alla vaccinazione anti Covid-19. Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, che nei giorni scorsi ha annunciato che subito dopo coloro che hanno più di 80 anni sarà il turno di chi in carcere è recluso e di chi vi lavora, non ha certo puntato su un’affermazione volta a raccoglierei consensi.
È tuttavia una scelta di ragionevolezza e buon senso, oltre che una risposta con una precisa valenza etica. Una scelta sollecitata da più parti nelle scorse settimane, primi tra tutti dalla senatrice Liliana Segre e dal Garante Nazionale delle persone private della libertà Mauro Palma. Nel Lazio, il Consiglio Regionale si è espresso favorevolmente, grazie al lavoro del Garante regionale Stefano Anastasia.
