FILI DA RIANNODARE, dal carcere a nuovi progetti di libertà

TRA MENTI E MANI, esposizione collettiva


Disegni realizzati dagli studenti del Corso Dal Segno al Disegno, Casa circondariale Nerio Fischione, 2019, tenuto dalla prof.ssa DANIA ZANOTTO

Il prigioniero, scrive il poeta russo Brodskij, si trova intorno una mancanza di spazio e un’abbondanza di tempo.

Ma non è il tempo che ha conosciuto fuori, è fatto di altra sostanza che, invece di scorrere, ristagna.

Allora il prigioniero si mette a misurare i palmi del suo spazio, fissare le macchie sopra il soffitto e il muro, per bisogno di ipnosi.  Si attiva la pazienza allo stato puro, parola edificata sopra il verbo patire.

Si attivano tecniche di resistenza. L’accoglienza del nuovo arrivato e la condivisione dei beni materiali è la prima di queste tecniche.

Come ci insegna Mimmo Lucano, la solidarietà, tra esseri umani, è un’azione di resistenza.

I detenuti hanno affrontato queste tematiche ragionando sul corpo, sullo spazio e sulle relazioni che si innescano tra esseri privati della propria libertà personale.  

VENERDI’ 28 MAGGIO 2021

TEATRO SANT’AFRA, vicolo delle ortaglie 6, Brescia

FILI DA RIANNODARE , un idea progetto di Fiducia e Libertà Carcere.

EVENTO SECONDO DI CINQUE

ospite della serata

ARMANDO PUNZO

drammaturgo, regista ed attore. Direttore del Teatro di San Pietro Volterra, fondatore della Compagnia della Fortezza presenterà il suo libro:

Un’idea più grande di me, conversazione con Rossella Menna

2° edizione Luca Sossella editore

L’esperienza della Compagnia della fortezza nasce nel 1988 nel Carcere di Volterra, da un’idea di Armando Punzo, regista e direttore artistico. È la prima e più longeva esperienza di lavoro teatrale in un istituto penitenziario. In trent’anni di lavoro con la Fortezza, composta oggi da circa settanta detenuti-attori, ha messo in scena oltre trenta spettacoli. Il carcere reale è metafora di un carcere più ampio in cui tutti viviamo. Entrarvi significa varcare un limite che esiste nel mondo, ma che in carcere è visibile. Una scelta di vita radicale con la quale – assieme alla compagnia di detenuti-attori – Bunzo ha superato la realtà dando vita a un’esperienza senza precedenti, che ha concepito e battezzato una rivoluzione culturale e sociale: trasformare un penitenziario in luogo di produzione artistica all’avanguardia.

immagini di repertorio, Compagnia La Fortezza

“LA SCRITTURA COME EMANCIPAZIONE E TESTIMONIANZA”

evento PRIMO di cinque da FILI DA RIANNODARE, dal carcere a nuovi spazi di libertà

Se non sarà oggi sarà domani
Se non sarà domani sarà tra un mese, un anno, 10 anni
Chi riesce a perseverare nel tempo con ambizione e sana lealtà verso se stesso e gli altri, prima o poi raggiungerà i suoi obbiettivi.
Non sono solo i discorsi economici a tenere in piedi i sogni ma la capacità di pensare che tu c’è la possa fare, ed attraverso un duro lavoro potrai arrivare a coronare quello che ti sei prefissato.
Poi ci sono grandi pensatori, grandi persone che riescono a darti qualcosa nei momenti in cui stai cercando qualcosa.
Il gruppo di lavoro dell’evento “LA SCRITTURA COME EMANCIPAZIONE E TESTIMONIANZA”
Ernesto Settesoldi, Redouane Bouadili, David Turcato ed Amanuel Tesfaj
ringraziano di tutto cuore per l’impegno, la professionalità ed umanità dimostrata
l’Associazione Fiducia e Libertà, in particolare nella figura di Danila Biglino ed il regista Abderrahim El Hadiri

Fili da riannodare dal carcere

Fili da riannodare dal carcere – La Voce del Popolo

Con il progetto “Fili da riannodare”, l’associazione “Fiducia e libertà” intende dar voce a testimonianze di detenuti, detenute e operatori focalizzandosi sul delicato passaggio dal carcere al reinserimento. Sono cinque gli appuntamenti in programma, sempre alle 18.30, nel teatro di Sant’Afra, in vicolo delle Ortaglie 6.

L’inaugurazione della rassegna è prevista il 14 maggio con “La scrittura come emancipazione e testimonianza”. Testimonianze e letture di Rodouanne Bouadili, Ernesto Settesoldi, Amanuel Tesfaj, David Turcato a cura di Abderrahim El Hadiri. Interverrà Pino Rovedo, scrittore e giornalista, vincitore nel 2005 del Premio Campiello, da detenuto a Garante dei detenuti del Friuli Venezia Giulia. Alle 17 verrà inaugurata l’esposizione delle opere “Tra menti e mani”. Il 28 maggio è in calendario “Un’idea più grande di me”, con Armando Punzo, drammaturgo, regista e direttore artistico del Teatro di San Pietro, Volterra, oltre che fondatore della Compagnia della Fortezza. L’11 giugno è la volta de “L’arte, un ponte tra dentro e fuori”, con Giulia Gussago, direttore artistico della Compagnia Lyria e Progetto Verziano, Dania Zanotto, artista, e Marco Dotti, agente di rete della Cooperativa di Bessimo. Il 25 giugno l’appuntamento è con “Caine, voci oltre le sbarre”. Letture di Cati Cristini. Nell’occasione verrà presentato il documentario “Caine”, che ha per protagoniste le detenute di Pozzuoli. La rassegna si chiude il 2 luglio con la tavola rotonda che vedrà la partecipazione, fra gli altri, di Roberto Cammarata, presidente del Consiglio comunale di Brescia, Gabriella Feraboli, responsabile sviluppo e ricerca della Cooperativa di Bessimo, Monica Lazzaroni, presidente del Tribunale di sorveglianza di Brescia, Francesca Paola Lucrezi, Direttore c.c. Nerio Fischione e c.r. Verziano, e Luigi Pagano, vice capo amministrazione Penitenziaria della Lombardia.